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LA DONAZIONE? SPIEGHIAMO AI GIOVANI PERCHE' E' COSI' IMPORTANTE

 

Francesco Petrelli nei giorni scorsi ha tagliato il traguardo delle 100 donazioni. Socio volontario di Avis Comunale Terni, racconta la sua storia: «Ho iniziato da ragazzo perché ho incontrato chi mi ha aiutato a capire il senso di tutto questo. La testimonianza è fondamentale»

 

Quando si dice che è importante fare attività di promozione e sensibilizzazione, ci pensano storie come queste a confermarlo. Protagonista è Francesco Petrelli, socio donatore di Avis Comunale Terni e da qualche anno anche consigliere di Avis Regionale Umbria.

Ha 49 anni e nei giorni scorsi ha effettuato la sua 100esima donazione. Ha iniziato oltre vent’anni fa, quando ne aveva 22. Il motivo è molto semplice: «Conobbi quello che allora era il presidente di Avis Comunale Terni, Alberto Belli – ricorda – e devo dire che fu una fortuna. Grazie a lui ebbi la possibilità di capire quanto sia strategico compiere questo gesto e i suoi insegnamenti, con estrema semplicità e serenità, servirono a far scattare in me la volontà di rendermi utile e fare qualcosa di concreto per gli altri».

La testimonianza, il dialogo, sono questi per Francesco gli strumenti più efficaci per sensibilizzare le coscienze e avvicinare sempre più persone alla donazione, in particolare i giovani: «Se incontri persone che hanno la pazienza di insegnarti e accompagnarti lungo il tuo percorso, tutto diventa più facile. Ovviamente, però, a questo deve accompagnarsi anche la volontà di mettersi a disposizione e di essere partecipi della collettività di cui ciascuno di noi è parte». Proprio ai giovani si rivolge Francesco in prospettiva futura: «Mi piacerebbe che la nostra associazione venisse vissuta con maggiore partecipazione dalle nuove generazioni – spiega – ad ogni livello, sia locale che nazionale. In fin dei conti io stesso ho iniziato quando avevo appena 22 anni, quindi c’è tempo e modo per farsi avanti e dare una mano».

E questo percorso l’ha portato a tagliare il traguardo delle 100 donazioni: «Essere donatori significa essere persone che seguono un corretto stile di vita non solo a tavola. Fare sport e mantenersi in salute è fondamentale. Mi auguro che questo binomio si consolidi sempre di più – conclude – ma soprattutto la mia speranza è che, ai tanti giovani che vorrei si facessero avanti, si accompagnasse la volontà e la disponibilità dei donatori e volontari più “esperti” a fornire loro tutte le informazioni e le rassicurazioni necessarie per intraprendere questo cammino solidale. Come è successo a me. Ed è stato determinante».