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89 ° ASSEMBLEA GENERALE AVIS, LA SECONDA GIORNATA DI LAVORI

Le relazioni dei presidenti regionali hanno contraddistinto il programma di sabato 27 maggio. Prima, però, c’è stato spazio per i rappresentanti delle istituzioni presenti a Bellaria: l’assessore alle Politiche per la salute della Regione Emilia Romagna, Raffaele Donini, il direttore del Centro nazionale sangue, Vincenzo De Angelis, e il presidente della FIODS, Gianfranco Massaro

 

«Ho ancora i pantaloni sporchi di fango perché sono andato nelle zone alluvionate per portare sostegno ai sindaci e ai cittadini colpiti. Ci tenevo ad essere qui perché per tutti coloro che stanno vivendo un momento estremamente complicato, la solidarietà dei donatori AVIS vale doppio». Sono le parole con cui l’assessore alle Politiche per la salute della Regione Emilia Romagna, Raffele Donini, ha iniziato il suo intervento durante la seconda giornata di lavori dell’89ª Assemblea Generale AVIS. Parole sentite quelle di Donini che ha voluto rilanciare la speranza e la fiducia di un territorio che «si rialzerà più forte di prima continuando a fornire il proprio contributo all’ambito sanitario e trasfusionale nella fattispecie. L’Emilia Romagna – ha ricordato – si è confermata regione virtuosa anche durante la pandemia e anche oggi contribuisce a un obiettivo che non dobbiamo mai smettere di porci: l’autosufficienza. Anche perché, come è possibile vedere anche in questi momenti di emergenza, il sangue serve sempre».

 

Ciò su cui l’assessore si è soffermato, è stato il richiamo alla responsabilità collettiva per «centrare il traguardo dell’autosufficienza di farmaci plasmaderivati. La richiesta è sempre più elevata e, anche come politico, sono consapevole della necessità di rafforzare l’organizzazione affinché le attività di raccolta procedano nella maniera più fluida possibile». Un impegno che Donini ha assunto anche in Conferenza Stato-Regioni, organo nel quale è referente per le Politiche per la salute, dove «abbiamo difeso e salvaguardato il valore gratuito della donazione. Le istituzioni ci sono, ma non sono sufficienti: per questo serve un’interazione sempre più stretta con le associazioni presenti sul territorio. L’obiettivo a cui siamo tutti chiamati va perseguito lungo due strade – conclude – la prima sta nella capacità di sensibilizzazione verso coloro che ancora non sono donatori, la seconda nell’individuare l’opportunità di porre al centro delle politiche per la salute il tema della prevenzione. Il ruolo della sanità è curare le persone nel miglior modo possibile, ma senza fondi non ci può essere sanità. A maggior ragione occorre la capacità di non far ammalare i cittadini, ecco perché dobbiamo lavorare per accrescere la prevenzione e la diagnosi precoce. In questo la donazione è strategica perché non rappresenta un gesto generoso, ma anche un’azione di cautela per la propria salute».

 

Rispondendo all’invito di Donini a rinnovare una collaborazione reciproca sempre più risolutiva, il presidente di AVIS Nazionale, Gianpietro Briola, ha sottolineato il concetto dell’autosufficienza nazionale come «somma di quelle locali. All’assessore e all’Emilia Romagna chiediamo la collaborazione per sensibilizzare anche le altre regioni. Oltre che da presidente lo ribadisco anche da medico: senza disponibilità di sangue, in ospedale non è possibile lavorare».

 

Quello dell’Emilia Romagna come regione virtuosa è stato un tema ripreso anche dal direttore del Centro nazionale sangue, Vincenzo De Angelis: «Questo territorio ci fa capire che raggiungere determinati numeri, in termini di raccolta di sangue e plasma, è possibile. Il nostro Paese ha bisogno degli emocomponenti anche perché non ci sono alternative. Parliamo di qualcosa che nasce come dono e che finisce come medicinale: negli anni la domanda dei pazienti è cambiata, da cui la necessità di cambiare anche l’organizzazione». Garantire standard di sicurezza e qualità del prodotto sempre più elevati, su questo ha insistito il direttore, anche individuando «nuove opportunità di sviluppo come la telemedicina, un ambito sul quale più volte, proprio con AVIS, abbiamo lavorato fianco a fianco».

 

Anche per De Angelis è l’autosufficienza la parola chiave principale: «Abbiamo bisogno che ogni regione faccia la sua parte. Anni fa c’era bisogno di globuli rossi, oggi è il plasma a guidare la richiesta. Dobbiamo interrompere la nostra dipendenza dagli Stati Uniti – ha poi concluso – il principio della volontarietà del sangue per noi non cambia e anche a livello europeo la strategia è la stessa. Dobbiamo continuare in questa direzione».

 

Un appello quello all’impegno oltre i confini nazionali lanciato anche da Gianfranco Massaro, presidente della FIODS (la Federazione internazionale delle organizzazioni dei donatori di sangue: «AVIS per la nostra organizzazione ricopre un ruolo fondamentale. Ciò che chiedo qui oggi è di proseguire lungo questa strada, contribuendo a sensibilizzare e coinvolgere anche le associazioni internazionali. Vittorio Formentano ha ricoperto per 11 anni la carica di presidente della FIODS, credendo fermamente e profondamente nella cooperazione internazionale. Io stesso sono onorato di essere qui da 12 anni e di aver contribuito all’affiliazione di oltre 50 Paesi nel mondo. Collaborazione e partecipazione sono i valori che da sempre contraddistinguono tutti noi».

 

Dopo i ringraziamenti e il saluto alla platea del presidente di Avis Regionale Emilia Romagna, Maurizio Pirazzoli, accolto dalla standing ovation del Palacongressi in particolare dopo aver ribadito che «essere avisini vuol dire dare aiuto senza bisogno che venga chiesto. Perché la solidarietà non è una corsa da centometristi, ma una maratona che richiede passione e resistenza costanti», la giornata è proseguita con le relazioni di tutte le delegazioni regionali.

 

Sia nel corso della mattinata che del pomeriggio, i lavori sono stati allietati da due nuove esibizioniorganizzate dalla Fondazione Festival Pucciniano, mentre prima della conclusione c’è stato spazio anche per altri due momenti all’insegna dell’arte. Dopo l’intermezzo musicale a cura dell’emittente Riso fa buon sangue, l’attore Diego Parassole ha coinvolto la platea con un monologo sul tema della motivazione, della solidarietà e del senso di squadra.